1° Giorno

Anche se l’entusiasmo, l’euforia e la voglia di calarmi nel “centro del mondo” (come dicono gli 883) sono al massimo, il jet lag ci fa un brutto scherzo, facendoci svegliare alle 10.30… pazienza!!!
Una bella sorpresa è quella di trovare, esattamente a 10 metri dal hotel, una catena di caffetterie l’Excelsior caffè , che fa un ottimo caffè espresso (ed io, da buon campano, sono molto pignolo) che, accompagnato da una discreta brioche, ci aiuterà a carburare ed a recuperare energie.

Primo incontro con le biglietterie automatiche della metro (molto intuitive e semplici da usare) ed arrivo al cospetto del palazzo imperiale, con la visita dei giardini rovinata da una pioggia battente ed ininterrotta. Nella patria di tutte le tecnologie, è stato interessante vedere l'arcaico mezzo utilizzato per controllare gli accessi ai giardini: Delle tessere di plastica consegnate all'ingresso da un sorridente impiegato in divisa da riconsegnare all'uscita ad unaltro solerte membro dello staff. Non oso nemmeno immaginare le reazioni in caso di smarimento del tesserino all'uscita!!!!!


Vista la pioggia battente, siamo "costretti ad accontentare" di una visita al Sony Building, ai centri commerciali di Ginza (invasi dai SanrioShop) e di un pasto alquanto particolare, in un ristorantino all'interno della metro (ancora oggi, dopo aver cercato in giro, e chiesto ad amici jap, non siamo riusciti a capire cosa caspita fosse quel piattone di riso con salse strane ed un hamburger al centro!!! Sicuramente un piatto non jap, avendocelo servito con le forchette e non con le bacchette).

La sera, finalmente, incontriamo dal vivo Miwako. Jfriend "frequentata" solamente online fino ad allora, e ceniamo in una izakaya molto carina al 7° piano di un palazzo (non sarei mai potuto arrivarci dalle insegne, non conoscendo una sola parola di Jap!) con la cameriera che ci porta la brace a tavola dove prepariamo pesce, verdure e carne.

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