L'arrivo


Dopo solo 30 minuti d’auto per l’aereoporto, 1 ora di volo nazionale, 11.5 ore di volo internazionale (in foto, tortuga stranita dal fuso in attesa del treno alla stazione di Narita), 80 minuti di treno (N’ex) e 3 minuti di Taxi (avremmo potuto farne anche a meno, ma i bagagli sono tanti e la stanchezza si sente!) arriviamo finalmente al Keio Plaza Hotel di Shinjuku. Straniti dalle luci, dai colori e dagli odori, o forse dal jet lag, decidiamo di tuffarci subito nella vita notturna di Tokyo, fregandocene della pioggia che, naturalmente, ha deciso di farci compagnia. E così ci ritroviamo appena fuori dall’hotel dinanzi ad una moltitudine di insegne al neon, ristoranti e ad uno dei miti di noi consumisti, spendaccioni, jappofolli, jappofili; Yodobashi ovvero, la Mecca dei fotografi professionisti e non, con una insegna alta 2 piani, tanto luminosa da illuminare l’intera strada.
Dopo questa prima ricognizione con la panza piena di tanta economicissima Soba, (in tutta il viaggio, non siamo mai riusciti a spendere più di € 30 per mangiare, ed addirittura, la media è stata di 15-18 €, non a persona… A COPPIA!!!! Ed io, non sono il tipo da Mac Donald o da snack veloce o dietetico!) rientriamo in albergo dove al 24° piano ci attende una lussuosa suite, con le scuse e gli inchini del direttore per averci dovuto dare un “appartamentino”, al prezzo della stanza normale, avendo terminato le camere di quella categoria (che c**o!!!)

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